Archivi del mese: aprile 2009

Candidatine, preferenze e liste (s)bloccate

Ma insomma, povero Silvio, lasciatelo stare!   Il PdL vuole candidare delle belle ragazze e qualcuno malignamente sostiene che non sia per loro doti politiche?   E allora?  

Queste elezioni europee, per fortuna, non hanno l’obbrobrio delle liste bloccate che abbiamo visto alle elezioni euroee.  Viene eletto solo chi ottiene abbastanza preferenze, e nel PdL non mancano i campioni della raccolta voti.   Senza considerare che le circoscrizioni delle elezioni europee sono gigantesche, e che per essere eletti serve davvero una valanga di voti e, spesso, una campagna elettorale che neanche nelle presidenziali americane.

Quindi, una candidata che puntasse solo sull’aspetto fisico e sulla simpatia non dovrebbe avere molte chances.  In teoria, almeno.  

In pratica potrebbe andare in maniera completamente diversa.

Però, se anche una di queste candidate dovesse venire eletta, la responsabilità non sarebbe di chi l’ha messa in lista, ma di chi la voterà, liberamente e consapevolmente.   Elettori che quindi avranno la rappresentanza che meritano.  Come noi (forse) ci meritiamo tutto questo.

Risate crasse amare.

Difendiamo i nostri diritti su Facebook

Se usate Facebook, ci pubblicate materiale come foto o video di voi, dei vostri amici, colleghi, fidanzati, parenti, animali, e volete che tutto ciò rimanga di vostra proprietà, è bene interessarsi alla consultazione di Facebook sulle condizioni di utilizzo del servizio.

La società che gestisce Facebook ha il merito di aver deciso di consultare gli utenti, una scelta davvero innovativa di democrazia in un rapporto contrattuale di diritto privato, che speriamo faccia scuola.

Per questo, e per raggiungere l’obiettivo di mantenere la titolarità dei diritti di proprietà intellettuale su materiale che ci riguarda, si deve andare a questo link e votare per i Documenti proposti, che raccolgono le proposte di modifica degli utenti.

Un grazie sentito a Vittorio Zambardino che su Repubblica di oggi ha segnalato l’esistenza di questa consultazione, di cui finora quasi nessuno ha parlato; e non vi dico la difficoltà per trovare il link!

Come andranno le elezioni

Voglio tentare un esperimento: provare a prevedere i risultati delle elezioni europee, a mente fredda, e così il giorno dopo vedremo quanto vi avrà influito la campagna elettorale.  Io penso poco o nulla, ma vedremo.

Questi sono comunque i risultati sui quali scommetto:

PDL 44%

Lega Nord 9%

UdC 5%

PD 21%

Italia dei Valori 8%

Sinistra e Libertà 4%

Comunisti 6%

Questa è l’aria che gira, questo il responso del mio oracolo personale.   Il 7 giugno la verifica.

Cattive leggi, buona Corte

procreazione

Diciamo la verità; non penso che nessun giurista sarebbe stato pronto a scommettere 50 centesimi sulle possibilità che la legge 19 febbraio 2004, n. 40 sulla fecondazione assistita avrebbe superato indenne l’esame di costituzionalità; infatti, come previsto, lo scorso 1 aprile la Corte Costituzionale l’ha dichiarata incostituzionale sia dove bbligava la donna a sottoporsi ad un unico e contemporaneo impianto degli embrioni, fino ad um massimo di tre, sia dove non prevedeva che il trasferimento degli embrioni dovesse essere realizzato senza pregiudizio della salute della donna.

E probabilmente la sanzione dell’incostituzionalità avrebbe toccato anche altri punti della legge, se fossero stati rilevanti nel giudizio dove è stata sollevata la questione di costituzionalità.

Il risultato era scontato perché nella nostra carta costituzionale ci sono una serie di norme fondamentali che nel votare quella legge il legislatore ha fatto finta di non considerare:

l’art. 2, che riconosce i diritti inviolabili dell’uomo;

l’art. 3, che impone alla Repubblica di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana;

l’art. 13, più specifico, che inizia sancendo “la libertà persona è inviolabile”;

l’art. 32, il più importante in questo caso, che recita:

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Bene, ora provate a raffrontare questi principi costituzionali con quelli alla base della nuovo proposta di legge sul testamento biologico approvato dal Senato e adesso in discussione alla Camera; l’incompatibilità è evidente, l’incostituzionalità assicurata.  Basti pensare all’art. 3, comma 5, dove si prevede che l’alimentazione e l’idratazione non possono essere oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento ma ancor di più all’art. 7, dove si prevede che il medico possa o meno seguire le indicazioni del testamento biologico, ma deve però tenere conto del principio dell’inviolabilità della vita umana (sic!).  Alla faccia della libertà e del rispetto della singola persona, che forse (forse, eh!) è perfettamente in grado di decidere in piena coscienza sulla propria vita.

Un altro esito scontato del giudizio di costituzionalità.